![](https://www.viveredicorsa.it/wp-content/uploads/2021/03/pittogramma-zen-150-.png)
Non sono un praticante del Buddhismo, ma ho sempre apprezzato la sua visione della realtà, in particolare quella dello Zen. Credo che i suoi insegnamenti siano utili a chiunque, indipendentemente dal credo religioso, poiché lo Zen è uno stile di vita, una via semplice e diretta che ci riporta al presente, alla consapevolezza di sé. Attraverso la sua pratica, è possibile superare condizionamenti e attaccamenti, immergendosi nella vita attimo dopo attimo per cogliere e vivere la Verità Assoluta in modo libero e creativo.
Le filosofie orientali mi hanno sempre affascinato, sebbene non le abbia mai approfondite, se non in rare occasioni: alcune sedute di meditazione Zazen a Novara e un breve corso di TaiJi Quan a Napoli presso l’SSD IWKA con la Gran Maestra Zhang Chun Li, docente universitaria cinese di Scienze Motorie e Maestra di Qi Gong e Taiji Quan. Pur essendo state esperienze interessanti, non hanno avuto seguito. Mi sono limitato a letture sull’argomento, senza studiare lo Zen in modo formale, ma ho tratto da esso insegnamenti che ho fatto miei.
Lo Zen non si riduce a un concetto o a un pensiero: richiede pratica, è essenzialmente un’esperienza. Comprendere i suoi principi non è semplice; senza una guida o un’esperienza diretta, anche solo per arricchimento personale, risulta difficile coglierne appieno teorie e pratiche che, a un osservatore esterno, possono sembrare complesse e inaccessibili. Personalmente, trovo difficile orientarmi nella sua vastità di principi e regole, che tuttavia convergono nella ricerca del “qui e ora”, nella gratitudine per la vita e nella consapevolezza della propria connessione con il mondo. Come sottolineava il Dalai Lama: “C’è solo un periodo in cui puoi agire e questo è il presente, poiché il passato ed il futuro sono completamente inutili, perciò non te ne preoccupare”. La meditazione insegna proprio questa consapevolezza, contrastando lo squilibrio di vite proiettate nel futuro o ancorate al passato, e favorendo un silenzio interiore che porta serenità e benessere psicologico.
Non sono mai stato un fanatico dello sport, ma un appassionato della corsa, o running. Oltre alla pratica, ho sempre coltivato la curiosità per gli aspetti tecnici, cercando di comprendere la fisiologia del corpo e i principi che regolano la corsa, per gestirla con maggiore consapevolezza.
Corro da quando avevo 15 anni, non in modo continuativo come Forrest Gump, ma con costanza, vivendo questa passione come un atleta amatoriale, con alti e bassi, ma con tanti momenti piacevoli di relax, amicizia, aggregazione e qualche piccola soddisfazione agonistica.
I benefici del running sono ampiamente riconosciuti dalla scienza: fa bene al cuore, ai polmoni, riduce ipertensione e stress, aiuta a dimagrire. “Mens sana in corpore sano”. Lo Zen non è una filosofia esclusiva per i runner, ma la sua applicazione può arricchire profondamente questa pratica.
Nella vita frenetica di oggi, ritagliarsi del tempo per le proprie passioni, come la corsa, è fondamentale. Perché allora non unire alla corsa la consapevolezza del movimento corretto e naturale, e la meditazione, per ritrovare armonia con sé stessi e con l’ambiente? Un metodo innovativo per allenare la mente alla consapevolezza e ritrovare la sintonia con il corpo in movimento.
Per questo ho deciso di documentarmi e parlarne.
![](https://www.viveredicorsa.it/wp-content/uploads/2021/04/tatuaggio-mod-1.png)
![](https://www.viveredicorsa.it/wp-content/uploads/2021/11/Soggetto-408x1024.png)