LiberaMente
"Stupido e gretto è colui che pensa che la corsa sia solo un atto fisico, dello spostamento delle masse. Il correre è arte della meditazione, della conoscenza di se e dell'esplorazione dell'animo umano."
“Perseguire la felicità è lo scopo stesso della vita: è evidente. Che crediamo o no in una religione, che crediamo o no in questa o in quella religione, tutti noi, nella vita, cerchiamo qualcosa di meglio. Perciò penso che la direzione stessa dell’esistenza sia la felicità.
Credo che la felicità si possa ottenere addestrando la mente.
In questo contesto, quando parlo di “addestramento della mente” non intendo con “mente”solo le capacità cognitive o l’intelletto, ma assegno al termine il significato della parola tibetana sem, che è assai più ampio, più simile a “psiche o spirito”, e include sentimento ed intelletto, cuore e cervello. Adottando una certa disciplina interiore, possiamo mutare il nostro atteggiamento, la nostra intera visione del mondo e il nostro approccio alla vita.
Tale disciplina interiore può naturalmente comprendere molte cose, molti metodi. Ma in genere si inizia con l’identificare i fattori che conducono alla felicità e quelli che conducono alla sofferenza. Fatto questo, bisogna cominciare ad eliminare a poco a poco i secondi e a coltivare i primi. Questo è il sistema.”
(da un’intervista al 14° Dalai Lama Tenzin Gyatzo, leader politico e spirituale del popolo tibetano)
Una felicità quindi determinata più dallo stato mentale che da eventi esterni, che si traduce nella volontà di andare incontro agli altri, di esprimere sentimenti di empatia e comprensione verso il mondo.
(da un’intervista al 14° Dalai Lama Tenzin Gyatzo, leader politico e spirituale del popolo tibetano)
Lo Zen in Corsa
Serenità e Benessere a Mente Libera
L’essere umano è da sempre alla ricerca di sensazioni ed emozioni positive, che soddisfino i suoi bisogni e desideri, aspirando a quello stato di benessere e positività interiore che chiamiamo felicità.
Ma come si raggiunge questa condizione?
Studi recenti dimostrano che la felicità non dipende tanto da fattori esterni come età, sesso, bellezza, amore, ricchezza, successo, cultura o l’approvazione altrui. Sembra invece che sia strettamente legata al rapporto che abbiamo con noi stessi: l’autostima, la capacità di vivere pienamente il presente e la scarsa propensione a rimuginare sul passato o a nutrire rancore.
Le antiche saggezze orientali offrono una risposta illuminante: per raggiungere questo equilibrio interiore, uno stato mentale in cui il mondo appare più vivido e desiderabile, le azioni più semplici e persino le persone intorno a noi sembrano migliori, non serve molto. La chiave è imparare a stare bene con se stessi, creando un rifugio interiore che ci protegga dalle influenze esterne che rendono la vita faticosa e difficile, generando talvolta infelicità.
Trovare il benessere interiore e l’armonia con se stessi è più semplice di quanto si pensi. Spesso siamo noi stessi a complicarci la vita con pensieri, schemi e giudizi inutili, quando invece esistono principi che, se compresi e applicati, possono donarci serenità, tranquillità e liberarci da ansia e depressione. Questi principi derivano da una delle più antiche saggezze orientali, che ci guida lungo un percorso per superare il disagio e raggiungere il benessere interiore: il Buddismo Zen, da cui deriva la moderna pratica della Mindfulness.
A questo punto, verrebbe da chiedersi: ma cosa c’entra una filosofia di vita, per quanto profonda, con la fisicità della nostra corsa quotidiana?”
La risposta è: moltissimo!